Il vintage è uno stile di vita che attraverso la moda, gli accessori e l’oggettistica si è trasferito anche agli ambienti. La vintage mania è esplosa ed ha superato i confini dell’immaginazione diventando sempre più uno stile di vita reale e concreto. Il resto lo hanno fatto i social.

L’immagine è tutto ed un bel set fotografico è il punto di partenza per qualsiasi attività, sia questa la promozione personale per una professione di influencer, fashion blogger, copywriter o designer che di una attività di vendita al pubblico di abbigliamento, accessori ed oggettistica retrò.

Come per i grandi colossi dell’informatica Made in Usa, anche in questo caso tutto inizia da un garage, o meglio da una soffitta o da un angolo della casa che viene trasformato in un vero e proprio studio televisivo. I set fotografici sono piccolissimi eppure sembrano spazi enormi. Conta solo quello che entra nell’inquadratura.

Dopo aver scattato alcune pose il magico tocco dell’interior designer prenderà il sopravvento e senza accorgersene l’intera casa inizierà a trasformarsi.

Già ma come fare per evitare l’effetto set cinematografico o casa delle bambole?

Come arredare casa in stile vintage

Vale la stessa regola dell’abbigliamento: selezionare poco ed abbinare bene.

Se si esagera si rischia di trasformare l’appartamento in un magazzino da rigattiere o nel set di un film girato a Cinecittà o ad Hollywood. Ci sono degli errori da non commettere per evitare l’effetto museo.

Occorre tenere bene a mente alcune caratteristiche fondamentali: colori, materiali e forme.

Colori

La tavolozza cromatica passa dai colori pastello rosa o azzurro alle tonalità più accese ed acide di arancione, giallo e verde per arrivare al bianco e nero.

Gli abbinamenti più usati: marrone e giallo, arancione e giallo, verde acido e grigio, celeste e giallo.

Materiali

Pietra e legno grezzo lasciano spazio a plastica e pelle colorata, formica e legno impiallacciato, non mancano mai ferro e metallo smaltato

Gli abbinamenti più usati: formica e plastica bombata, pelle colorata e metallo, legno e metallo smaltato

Forme

Dai fiori si passa alle geometrie. Gli oggetti perdono gli spigoli e diventano sinuosi, leggeri fino ad essere trasparenti e persino sospesi

Gli abbinamenti più usati: cerchi e quadrati, linee parallele di diverso colore, rombi spigolati e smussati

La carta da parati

La carta da parati è un must dello stile vintage ma è anche un rischio perché abusarne può trasformare l’ambiente in una casa delle bambole.
Avete presente nei film quella scena in cui i novelli sposi strappano con soddisfazione la vecchia carta da parati che impacchetta tutta la casa? Ecco.

Ne basta poca e nei punti giusti. Il consiglio degli esperti è di limitarne l’uso ad alcune pareti ben definite: in un open space ad esempio non per le pareti portanti ma per le più piccole o per i divisori.

Meglio una carta da parati originale dell’epoca oppure nuova? Esistono carte da parati realizzate con materiali moderni ma che riproducono forme e colori dell’epoca. Sono perfette.

Le piastrelle

Le cementine, in pasta di cemento, quadrate o esagonali sono una scelta perfetta. Richiamano le antiche dimore ma non passano mai di moda. Un ottimo effetto si ottiene riducendone l’uso a piccole metrature o porzioni di pavimento o parete come ad esempio la sola zona cucina oppure il paraschizzi sul piano cottura o sul lavello.

Le piastrelle lucide diamantate, dall’effetto vetrato, sono un must degli anni ’60 e ’70 ad esempio nelle tinte verde acqua o giallo chiaro ma anche arancioni. Perfette su una parete della cucina, magari quella con la dispensa a vista o con il frigorifero a tema.

Nel bagno sono tornate le piastrelle bianche o subway tiles, limitate ad una zona o e per una altezza non superiore alla metà dello spazio tra pavimento e soffitto. Per un effetto vintage è meglio mantenere la fuga a vista magari a contrasto. Un consiglio dei piastrellisti per attualizzare lo stile vintage è quello di posare le piastrelle rettangolari in verticale anziché in orizzontale.

La vasca da bagno con i piedini

Si tratta di un elemento molto desiderato dagli appassionati dello stile vintage. Ne esistono di tanti modelli, dalla ghisa, alla ceramica alla resina.

Comporta una scelta strutturale ben precisa perché se è vero che sono di “libera installazione”, è anche vero che l’intero ambiente che le ospita deve essere pensato per contenerle ad iniziare dagli impianti idrici di acqua fredda, calda e scarico. Possono essere installate su una soffitta sotto ad un bel lucernario ad esempio, oppure in una stanza dedicata da smurare e riportare a mattoni o persino in camera da letto con un divisorio camera – guardaroba – zona relax.

Un classico bagno lungo e stretto può essere adatto? Il consiglio degli esperti è di invertire il posizionamento tradizionale dei sanitari. Solitamente si trovano lavandino, sanitari e vasca sul lato opposto o sotto l’unica finestra. La vasca potrebbe essere installata su uno dei lati all’ingresso mentre un muretto potrebbe separarla da lavandino e sanitari.

I complementi di arredo vintage che non possono mancare

Poltroncine in ferro foderate in velluto e stoffe colorate, divani comodi dalle forme sinuose, sedie in metallo e pelle o legno e pelle, librerie in legno e ferro, credenze capienti e bombate o basse con gli sportelli scorrevoli, mobili da ufficio alti e stretti con più cassetti, mobili bassi per televisore o giradischi con vani per i dischi in vinile, tavolini sempre bassi e rotondi, tappeti morbidi e colorati.

Da non dimenticare i caloriferi, i radiatori in ghisa conservano un fascino particolare ed una volta ripuliti e trattati con vernici termiche acquistano un fascino unico.

In una casa vintage non mancano grandi lampade in metallo, vetro o plastica da soffitto, lampade da tavolo o da terra con braccio snodabile o ad assi paralleli, portariviste a libro o lamellari, specchi incorniciati nel legno dorato o specchi rotondi cromati o con la cornice in plastica colorata.

Altri elementi ad effetto sono i vecchi bottiglioni in vetro, di colore verde o color ambra, gli orologi a muro e le insegne d’epoca, lavagne in legno, bilance in metallo o plastica, macchinette del caffè in stile retrò, barattoli di vetro per la pasta o per i biscotti, scatole di latta, telefoni colorati a disco o rotella, vecchie radio a valvole o con il vano per le cassette, bolle delle caramelle a gettone, lettere inscatolate al neon e tutti quegli oggetti di culto che, sempre se ben dosati, possono risultare di particolare attrattiva o suggestione.

Senza esagerare però

Il top dell’interior design

La poltrona Sacco di Zanotta, la sedia 861 di Joe Colombo per Kartell e la poltrona futuristica Bubble Chair di Eero Aarnio per Adelta, la poltrona Lady di Marco Zanuso per Arflex, la lampada Bilia di Gio Ponti per Fontana Arte, la lampada Imbuto di Luigi Caccia Dominioni per Azucena, la lampada Arco Fratelli Castiglioni per Arco, la libreria LB7 di Franco Albini per Poggi, il frigorifero Smeg 1950, il portariviste 4675 di Giotto Stoppino per Kartell.

Ovviamente per questi pezzi pregiati vale come nell’abbigliamento, ci sono i capi etichettati Valentino, Gucci, Coco Chanel… che si trovano alle aste, e nei negozi specializzati e poi ci sono capi sartoriali splendidi realizzati con materiali di ottima qualità per le boutique e per i privati che si possono acquistare alle fiere, nei mercatini. L’appassionato di vintage è un cercatore e selezionatore per vocazione.

Conclusioni

Lo stile vintage è un modo di vivere che si deve sentire addosso. la nostalgia per gli elementi del passato è solo fonte di ispirazione, tutto quanto deve essere portato poi al contemporaneo.

Prendiamo ad esempio i portariviste di design: belli ma oggi in casa abbiamo i tablet.

Viviamo in un’epoca che ha esaurito la spinta del consumismo ed ha iniziato a riciclare materiali e mode, questo avviene anche nell’arredamento di case e negozi. Spendere tanto per una ristrutturazione sarebbe un controsenso. Si interviene il meno possibile, si salva il più possibile e la parola d’ordine è: usato o seconda mano.

Lo stile industriale si sposa perfettamente con l’oggestica vintage e per stile industriale oramai si intende non toccare quasi nulla nella ristrutturazione. Un pavimento in cemento o resina o una parete in mattoni rossi sostengono perfettamente la presenza di mobili in legno e complementi di metallo o plastica.

L’uso di materiali differenti, patchwork di tessuti e contaminazioni sono la nuova frontiera.

Scritto da:

Redazione

Magazine per appassionati di vintage