Appendiabiti

Il vintage è prima di tutto selezione, per questo motivo un appendiabiti ordinato è il sogno e l’obiettivo dei grandi cercatori, collezionisti o rivenditori di abbigliamento ed accessori vintage.

Negli ultimi anni l’appendiabiti è diventato un complemento di arredo necessario non solo per il guardaroba ma anche per creare la giusta scenografia dello spazio vintage nel quale prendono vita gli outfit proposti ai follower, sia questa una stanza di posa o un negozio virtuale o reale.

Un appendiabiti vintage deve essere perfetto

Esistono appendiabiti o relle di ogni forma e materiale ma non tutti sono adatti per i capi vintage. Il vintage ha bisogno di strutture resistenti e che siano fotogeniche, insomma deve essere un appendiabiti perfetto.

I capi vintage sono spesso di grandi dimensioni, sono prodotti con stoffe e pelle di alta qualità per questo motivo hanno un peso specifico maggiore rispetto ad un abbigliamento fast fashion. Il rischio che spesso si corre è quello di fare crollare l’appendiabiti sotto al peso dell’Alta Moda. Chi ha ha provato ad allestire un appendiabiti con cappotti degli anni ’70 e ’80 ne sa qualcosa, vero?

Ad ogni vintage lover il suo appendiabiti perfetto

Gli appendiabiti con le ruote sono i migliori se si ha necessità di spostare tutti i capi in una volta per allestire mercatini e fiere. Se si usano come espositori non occorre che ci sia un piano alla base, tubi paralleli o pianale, anzi potrebbe non esserci spazio nel caso si volessero appendere ad esempio dei trench o dei cappotti Burberry’s o Max Mara.

L’era dei grandi magazzini ci ha abituato agli appendiabiti in acciaio, dall’effetto lucido e specchiante. Materiale robusto ma fin troppo ingombrante perché pensato per sostenere molti abiti. Se è ideale per una cabina armadio, diventa poco presentabile come scenografia per la presentazione dei capi. Nei negozi sono quasi spariti.

Lo shabby chic ha riempito case e atelier di appendiabiti shabby chic. Sono molto gradevoli, bianchi e puliti, ma spesso le strutture sono leggere e se non si presta attenzione ai dettagli si rischia di rimanere delusi. Meglio evitare le strutture a sezione rotonda preferendo invece quelle a sezione quadrata, sono molto più stabili. Una sbarra quadrata è meno soggetta alla piegatura perché ha ben quattro spigoli di rinforzo.

Lo stile industrial ha lanciato sul mercato appendiabiti in legno e ferro, con tubi da idraulica bronzati, smaltati in nero o in acciaio effetto ruggine. Sono molto robusti perché le strutture sono avvitate o imbullonate direttamente alle assi di legno, delle tavole anticate o trattate con effetto invecchiamento e spesse oltre due centimetri.

Stanze più piccole e guardaroba minimali hanno portato sul mercato gli appendiabiti salvaspazio, dei mini armadi a vista composti da barre per appendere le grucce, più ripiani per abiti ripiegati e scatole e base per scarpe e stivali. Un appendiabiti tutto incluso facile da spostare in ogni angolo della casa, dal sottoscala all’antibagno.
Sicuramente compatti e pratici sono belli da vedere ma all’occorrenza deludono le aspettative. Diciamocelo in tutta confidenza, sono perfetti per il guardaroba di un trasfertista all’interno di un bed and breakfast ma per un collezionista di abiti non sono la scelta più funzionale.

Gli appendiabiti sospesi sono una novità che piace molto ai designer ed è una scelta suggestiva per molti ambienti, soprattutto gli open space ma hanno alcuni difetti.
La resistenza alla trazione: che si tratti di sbarre in acciaio o di cavi appesi devono reagire alla forza di gravità e quindi occorre un fissaggio ben saldo alla travatura o al soffitto oltre alla scelta di un portante resistente. Un manico di scopa appeso a due ganci di acciaio saldamente assicurati al soffitto resta sempre un manico di scopa.
Limitano la fantasia: chi cambia spesso la prospettiva del guardaroba, della camera o del negozio deve rassegnarsi.

C’è una caratteristica comune che non deve mancare: il fermo gruccia

Qualsiasi appendiabiti si sia scelto di acquistare è necessario che sia delimitato alle estremità per impedire che le grucce fuoriescano dalla struttura. Il desiderio di ogni archivista di capi vintage è che ogni appendiabiti possa contenere tutto e di più, questo porta ad accumulare grucce che inevitabilmente finiscono per spingersi l’un l’altra e senza un “fermo gruccia” si rischia di ritrovare camicie, gonne, giacche o cappotti distesi sul pavimento per superamento della capienza.

Le grucce migliori per un appendiabiti vintage

Scelto l’appendiabiti e selezionato l’abbigliamento resta da decidere come appendere ogni capo alla struttura portante. Le grucce sono da sempre croce e delizia degli armadi, sia dei vecchi armadi della nonna che si chiudevano con le pesantissime ante sormontate da specchi esterni ed interni, sia dei moderni guardaroba a vista. Ecco alcuni consigli utili.

Evitare le grucce di plastica. Al solo guardare quei cestoni ripieni di grucce di plastica si rinnega tutta la filosofia del riuso del riciclo e della sostenibilità ambientale.

Meglio le grucce di metallo. A dispetto della loro esile struttura sono molto resistenti e durevoli nel tempo.

Una scelta pratica e di effetto sono le grucce di legno, trattate con impermeabilizzanti all’acqua e non smaltate. Durano di più e si possono riparare. Attenzione al gancio in metallo, meglio scegliere grucce con il gambo lungo, che attraversa interamente il legno. Le grucce con il gambo lungo hanno un finale a testa di chiodo che le tiene bloccate. Se non si vede la fuoriuscita del gambo significa che il gancio è semplicemente avvitato nel legno e con il tempo la filettatura sparisce. Spesso anche in brevissimo tempo.

Un tocco di stile vintage nel guardaroba o nel negozio

Non sono capienti e non hanno alcuna funzionalità pratica ma un vecchio appendiabiti a parete oppure un manichino da sarta possono trasformare completamente un ambiente.

Di vecchi appendiabiti a parete ce ne sono tantissimi nei mercatini di antiquariato. In legno antico con i ganci di bronzo, in legno smaltato per lo più nelle tonalità di verde, azzurro o rosso e ganci di ferro o metallo lucido. Ce ne sono in ferro battuto, spesso con forme molto particolari ed uniche. Ci sono appendiabiti di modernariato in pannelli di legno decorati con inserti in pelle, classici nelle sale di aspetto o dal parrucchiere. Una volta passata la cera per legno e lucidati i ganci con bicarbonato e limone tornano come nuovi… anzi d’epoca.

I manichini da sarta sono più difficili da trovare. Quelli in legno sono i più antichi e pregiati. Se si trova solo il busto ed è cavo, è possibile che da qualche parte ci sia anche la base a tre piedi. L’imbottitura deve essere compatta, spesso è possibile riconoscere i segni degli spilli. Possono costare molto se acquistati in contesti dedicati agli addetti ai lavori. Il consiglio è tenere d’occhio i grandi bazar dell’usato o i depositi dei rigattieri dove certi oggetti passano per caso e non hanno “troppi occhi addosso”.

Con questi complementi di arredo nell’inquadratura la fotografia acquista un effetto che non esiste neppure sulle migliori App di grafica per i social, il calore del tempo passato.

Conclusioni

Speriamo di averti dato dei consigli utili per arredare il guardaroba o il tuo spazio vintage in modo funzionale e dal giusto effetto scenografico.

Se i nostri consigli ti sono piaciuti o hai dei suggerimenti da condividere commenta l’articolo, oppure scrivici a teamvintagedrop@gmail.com

Scritto da:

Redazione

Magazine per appassionati di vintage